Paolo Signorelli ci lascia nel Dicembre 2010 |
Ma soprattutto, si tratta di un episodio isolato?
18 luglio 2002: Rebecca White denuncia di essere stata assalita e stuprata due settimane prima, dal suo ex ragazzo (in seguito cambierà la data a 3 settimane prima). La polizia fotografa la presunta vittima che, a quella data, non presenta alcun livido al volto (vedi foto scattate dalla poliziotta Jody Keller).
22 luglio 2002: Per convincere la polizia della veridicità delle sue accuse, la White si fa visitare dal datore di lavoro della sua migliore amica, dott. Troy Manchester. Nella documentazione della visita, il medico specifica che la donna non ha né traumi alla testa, né lesioni al volto (link al certificato di Troy Manchester 000656-000660).
16 agosto 2002: Rebecca White si fa visitare dal dott. Jeff Bivens, della “Ardmore Wellness Center” in Oklahoma. Il dottore evidenzia “ecchimosi intorno agli occhi dove lei e’ stata presa a pugni”. Oltre agli occhi neri, il medico non rileva altri gonfiori o segni di lotta (link al certificato di Jeff Bivens 000673-000674).
Fermi tutti!
Da dove sono saltati fuori questi occhi neri? Quando la donna si e’ presentata alla polizia, il 18 luglio 2002, non c’era nessun livido. Se non bastassero le foto, i detectives che hanno intervistato la White hanno testimoniato, nel processo contro il presunto aggressore, che la donna non aveva alcun livido al volto (link al processo, Keller e i due colleghi, “ no lividi”). Anzi, dopo la prima dichiarazione in cui affermava di essere stata aggredita il 6 di luglio, la White ha retrodatato l’episodio al 29 di giugno, proprio per dare tempo ai lividi di sparire! Ammesso e non concesso che ci siano mai stati degli occhi neri, come e’ possibile che spariscano di fronte alla polizia per poi apparire miracolosamente,
dopo un mese, di fronte al dottor Jeff Bivens?
Scioccati?
Beh, c’e’ di peggio, e basta continuare a scavare nella documentazione per trovarlo…
5 novembre 2002: La White continua a farsi visitare alla Ardmore Wellness Center, ma adesso sembra essere seguita dal dottor Benjamin Fore. In una nota scritta a mano da qualcuno del suo ufficio leggiamo: “ha numero 2 costole rotte ed occhi molto neri, risultanti dall’essere stata picchiata in ju” (non si capisce se giugno o luglio, link al certificato). Da notare che le sottolineature sotto le parole “rotte” e “neri” sono nel documento originale.
No, non state avendo un dejà vu.
Questa e’ la seconda volta che ci fermiamo stupiti di fronte all’evidenza dei fatti. Ecco i miracolosi occhi neri comparire di nuovo e questa volta addirittura a distanza di 4 mesi. Anche volendo concedere al dottor Fore di essere all’oscuro delle foto della polizia e della visita condotta dal suo collega Manchester (entrambe avvenute 3 mesi prima, in luglio), come può un medico in buona fede sostenere che vi siano ecchimosi residue intorno agli occhi di una “vittima” ben 4 mesi dopo la presunta aggressione? Ovviamente i due sedicenti medici hanno cercato di aiutare Rebecca White a montare una falsa accusa di violenza domestica e stupro, purtroppo con successo.
Oppure, in alternativa, la donna si è “ auto lesionata” prima di presentarsi alle visite mediche in modo da convincere i due dottori a sostenere le sue menzogne.
Delle due ipotesi tendiamo a prediligere la prima (medici conniventi), soprattutto perché quando abbiamo cercato di intervistare il dottor Jeff Bivens ed il dottor Benjamin Fore, chiedendo spiegazioni riguardo ai certificati da loro firmati, entrambi imedici si sono fatti negare. Abbiamo anche cercato di contattare la Ardmore Wellness Center, sempre al fine di chiarire questa orribile situazione, ma anche da loro nessuna risposta. Sappiamo che il dottor Vittorio Zingales ed il professor Paolo Signorelli (gli stessi che hanno denunciato i crimini del neurologo Neal L. Pugach) hanno presentato degli esposti alla Medical Board ed alle autorità dell’Oklahoma circa le dubbie certificazioni di Bivens e Fore, ma per il momento scarseggiano le azioni ufficiali a riguardo (link alla denuncia di Zingales e Signorelli). E noi ci chiediamo…
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